Ristorante L'Aratro
CATEGORIA: ristorantiID ANTICONTRAFFAZIONE N.6561
Il 4 febbraio 1987 il patron Domenico Laera intraprende una nuova sfida.
Non per caso decide di dar vita al suo sogno pi¹ ricorrente; mettere a disposizione dei suoi clienti, la passione per la tipicit e la tradizione del territorio di Alberobello.
Dopo aver ristrutturato un complesso di trulli dove fino ad allora era situata una delle pi¹ imponenti enoteche di vini pugliesi da lui gestita, da vita al 'ristorante L'Aratro'. Domenico Laera, figlio della terra e della tradizione cerca di trasmettere ai suoi clienti tutto quello che genitori e nonni hanno trasmesso negli anni ai propri figli, ' l'amore per il proprio territorio'.
Il ristorante ricavato in trulli del 1400 š situato nel cuore del centro storico di Alberobello. Gli interni, nel rispetto dell'antica costruzione, lasciano vedere la struttura conica in pietra viva, dove potrete immergervi in una sorta di museo contadino, dove guardando le mura potrete osservare: aratro, ceste, ferro da stiro a carbone, campanacci, cunzapiatt e capasaun.
La terrazza, posto magico, lascia scorgere i campanili della basilica e nello stesso momento potrete toccare con mano le chianche che rivestono i coni dei trulli. In questo ambiente rustico vengono proposti principalmente piatti tradizionali pugliesi.
La cucina rigorosamente regionale in essa tradizione e fantasia formano un connubio di piatti unici e genuini come una volta. In cucina Domenico š affiancato dagli chef Giuseppe De Leonardis e Cosimo Zaccaria i quali sotto l'attenta supervisione del patron, trasformano in succulenti piatti tutti i prodotti della terra che i nostri contadini coltivano nei campi che circondano Alberobello.
In sala unitamente alla sua esperienza di noto sommelier, Domenico Laera dispone di Cosimo Miraglia e Giovanni Bagordo i quali si occupano personalmente degli ospiti instaurando un rapporto cordiale e diretto verso coloro che vorranno immergersi alla scoperta dei sapori antichi e altrove dimenticati.
La cantina fornita da produttori rigorosamente pugliesi nella carta sono raccolte pi¹ di cento etichette dando spazio ai vitigni autoctoni.